Sussiste sempre il diritto alla Naspi in caso di dimissioni connesse al rifiuto di trasferimento in altra sede ubicata ad oltre 50 km dalla propria residenza

di G. Cingolo -
Le dimissioni rassegnate dal lavoratore a causa del rifiuto di trasferimento ad una sede distante oltre 50 km dalla propria residenza, «[…]devono ritenersi involontarie perché determinate da una condotta datoriale che ha reso obbligata la scelta della dipendente» al punto tale da farle rientrare nel novero dei casi aventi il requisito della perdita involontaria dell’occupazione. Questo è quanto, in estrema sintesi, ha deciso il Tribunale di Torino, sezione lavoro, con la sentenza n. 429 del 27 aprile 2023. Il caso posto al vaglio del giudice monocratico piemontese vede una lavoratrice invocare l’accertamento al diritto di accesso alla Naspi, stante la reiezione della do. . .