La serialità degli atti di molestie sessuali aggrava comunque il fatto materiale contestato

di P. Dui -
Esercizio del potere disciplinare e sanzione espulsiva. Una breve premessa L’esercizio del potere disciplinare in capo al datore di lavoro muove dalla previsione dell’art. 2106 c.c. che impone, appunto, il principio di proporzionalità e adeguatezza della sanzione concretamente erogata rispetto alla intrinseca gravità del fatto addebitato al lavoratore. Trattasi, all’evidenza, dell’esercizio di un potere intriso di una certa discrezionalità da parte del datore di lavoro e, nell’analisi giurisprudenziale, riverbera i suoi effetti con riferimento al caso specifico dell’applicazione di una sanzione espulsiva di licenziamento in luogo di altra sanzione conservativa astrattamente ap. . .