Sugli “indici” di eterodeterminazione del tempo-tuta

di F. Ghiani -
L’ordinanza in commento (Cass., 5 dicembre 2023, n. 33937) affronta il tema della qualificazione del tempo tuta, da intendersi come il tempo occorrente per le operazioni di vestizione o svestizione, al fine di chiarire se questo rientri nell’orario di lavoro e debba dunque essere retribuito. Il tempo tuta, infatti, può essere considerato orario di lavoro, laddove tale operazione sia soggetta al potere di conformazione del datore di lavoro, oppure configurare un atto di diligenza preparatoria all’esecuzione della prestazione ai sensi dell’art. 2104 c.c., che non viene retribuito. Nel caso in specie il ricorrente ha impugnato, con cinque motivi sinteticamente richiamati di seguito, la. . .