Impresa familiare: la Corte costituzionale equipara lo “statuto” dei diritti del convivente more uxorio a quello del coniuge e degli altri familiari lavoratori

di F. Ferreri -
1. Dalla presunzione di gratuità del lavoro prestato dal convivente di fatto in ambito familiare all’introduzione dell’art. 230 ter c.c. La sentenza n. 148 del 25 luglio 2024 della Corte costituzionale pone la parola fine al dibattito, che si protraeva da decenni, sulle tutele da accordare a chi presti la propria attività lavorativa in favore del convivente more uxorio. L’origine dell’annosa querelle va infatti ricercata nel vuoto normativo lasciato dalla storica riforma del diritto di famiglia realizzata con l. 19 maggio 1975, n. 151, che ha introdotto all’art. 230 bis c.c. la disciplina dell’impresa familiare quale forma di tutela residuale, minima ed inderogabile per il lavo. . .