Per la Cassazione sono legittime le registrazioni sui luoghi di lavoro anche senza il consenso degli interessati se funzionali al diritto di difesa del lavoratore.

di G. Mazzotta -
La sentenza in commento prende le mosse da un caso piuttosto singolare: un lavoratore veniva licenziato in ragione del fatto che, per difendersi da altra contestazione disciplinare, aveva consegnato al proprio datore di lavoro una chiavetta USB contenente una serie di registrazioni di conversazioni effettuate in orario di lavoro e sul luogo di lavoro che coinvolgevano altri dipendenti, a loro insaputa. La Corte d’appello, applicando la tutela indennitaria di cui alla legge Fornero, aveva ritenuto l’illegittimità del provvedimento espulsivo in quanto sproporzionato rispetto ai fatti contestati. La Cassazione, invece, compiendo anche un’interessante ricognizione sia in generale sul conc. . .