La Cassazione torna a circoscrivere la censura di violazione e falsa applicazione dell’art. 115 c.p.c.: inammissibile una nuova valutazione delle prove, la violazione c’è solo se il giudice ha deciso in contraddizione con la prescrizione della norma

di M. A. Lonetti -
La Cassazione, con l’ordinanza n. 16922 del 25 maggio 2022, torna a rimarcare i confini dei motivi di ricorso previsti dall’art. 360, comma 1, n. 4 e n. 5 c.p.c. Nella fattispecie, la ricorrente ha adito la Corte di Cassazione lamentando la violazione e falsa applicazione degli artt. 115 e 188 c.p.c., avendo la Corte d’Appello avallato la decisione del Giudice di primo grado di non ammettere le prove, a detta della parte, atte a comprovare fatti e circostanze che avrebbero escluso la legittimità del comminato licenziamento. Secondo la Corte, tale censura è inammissibile sotto diversi e concorrenti profili; innanzitutto, alla stregua dei costanti arresti giurisprudenziali di legittimi. . .