Ancora sulla rilevanza del certificato medico retrodatato. Rincorrendo gli orientamenti ondivaghi della Cassazione

di A. Lamberti -
La recentissima sentenza della Suprema Corte di Cassazione (Cass., 10 novembre 2022, n. 33134) ha riscosso negli ultimi tempi grande successo negli studi legali specializzati nella materia lavoristica e ha iniziato a far tremare la stragrande maggioranza dei dipartimenti di Risorse Umane delle aziende italiane. I più veloci commentatori di sentenze hanno sintetizzato che, a seguito di questa pronuncia, secondo gli Ermellini il certificato medico tardivo – consegnato dal lavoratore soltanto dopo l’inizio del procedimento disciplinare – giustificherebbe l’assenza, invalidando l’intero procedimento disciplinare. La soluzione è davvero così semplice? Procedendo con ordine, . . .