I Giudici di Pace dalla «guerra di posizione» alla «guerra di movimento» e il loro nuovo felice approdo davanti alla Corte di Giustizia. Quali possibili conseguenze per tutta la magistratura onoraria nell’ordinamento costituzionale e giudiziario italiano?

di V. A. Poso -
La controversia ora decisa, a seguito del rinvio pregiudiziale, dalla Corte di Giustizia con la sentenza della Prima Sezione, C-236/20, PG, del 7 aprile 2022, trae origine dal ricorso proposto, innanzi al Tar per l’Emilia-Romagna, sede di Bologna, da un Giudice di Pace, identificato come PG,  che ha  svolto ininterrottamente le sue funzioni dal 3 luglio 2002 al 31 maggio 2016  2016, contro il Ministero della Giustizia, il Consiglio Superiore della Magistratura e la Presidenza del Consiglio dei Ministri, per ottenere l’accertamento del suo diritto alla costituzione di un rapporto di pubblico impiego a tempo pieno o part-time con il Ministero della Giustizia «in ragione della parità s. . .