Il CdS consolida l’interpretazione dell’esclusione della buona fede nella ripetizione dell’indebito retributivo dei dipendenti pubblici

di L. Pelliccia -
Premessa Com’è noto, il tema dell’indebito retributivo si ritiene che sia riconducibile nell’ambito del c.d. indebito oggettivo di cui all’art. 2033 cod. civ., secondo il quale “chi ha eseguito un pagamento non dovuto ha diritto di ripetere ciò che ha pagato. Ha inoltre diritto ai frutti e agli interessi dal giorno del pagamento, se chi lo ha ricevuto era in mala fede, oppure, se questi era in buona fede, dal giorno della domanda”. Nel pubblico impiego privatizzato, la giurisprudenza di legittimità ha più di una volta (v, ex multis, Cass., sez. lav., n. 4323/2017) ritenuto ammissibile la ripetibilità delle somme erogate a titolo di retribuzione, non rilevando a suo avvis. . .