Il dipendente che svolga di fatto mansioni superiori ha diritto ad una indennità di buonuscita commisurata alla retribuzione della qualifica di appartenenza al momento della cessazione del rapporto

di C. Iodice -
Nell’ordinanza in esame (Cass., 12 giugno 2023, n. 16619), che ivi si segnala, la Suprema Corte riprende il tema sempre attuale delle mansioni superiori nel pubblico impiego contrattualizzato, segnatamente rispetto alla quantificazione della indennità di buonuscita, in favore di dipendenti pubblici che, sprovvisti della formale qualifica di dirigente, cessino dal servizio nell’esercizio di mansioni superiori in ragione dell’affidamento di incarichi dirigenziali. Nel caso di specie, si trattava di un ispettore generale del ruolo ad esaurimento, il quale, a richiesta del datore di lavoro, aveva svolto incarichi temporanei di natura dirigenziale: nell’atto introduttivo di una complessa. . .