Un interessante caso di licenziamento per superamento del periodo di comporto di una lavoratrice disabile dichiarato nullo per discriminazione indiretta

di V. A. Poso -
«Ed allora – operato il bilanciamento dei contrapposti interessi come richiesto dalla direttiva comunitaria – non si può che concludere che le parti sociali che hanno stipulato il CCNL ANASTE, nel non contemplare un regime differenziato del periodo di comporto per malattie connesse allo stato di handicap (irragionevolmente prevedendo al comma 7 dell’art. 63 l’esclusione dal computo solo per i soggetti affetti da sclerosi multipla) hanno posto in essere una discriminazione indiretta, equiparando in modo non consentito lo stato di handicap (caratterizzato da una menomazione permanente non destinata alla guarigione ma, nella maggior parte dei casi, al peggioramento dei postumi) ad una. . .